di Giuseppe Stefano Proiti
“Dopo 35 anni che indosso la toga ho fatto una riflessione a cui darei il seguente titolo: “Avvocatura italiana, una energia sprecata”. Purtroppo è un’utopia, ma se fossero un po’ più uniti e solidali, gli avvocati del libero foro sarebbero la più grande energia vitale del Paese e si farebbero solo gli interessi del popolo, come del resto fanno ogni giorno per i propri assistiti e ne beneficerebbero le istituzioni di ogni ordine, l’economia, la politica, la cultura, la società intera, specialmente i più deboli. Purtroppo ci troviamo a certificare le amare parole del grande giurista Alfredo De Marsico: sulla terra i leoni non procedono in mandria, e le aquile non volano a stormi. Sono in realtà fra loro avversari, a volte addirittura nemici spietati, invidiosi l’un l’altro, sempre concorrenti. Da qui si origina il declino, e l’avvocatura diventa un’altra cosa: una potente energia sprecata”.
Dicono che strada facendo si diventi più cinici e meno sognatori, ma non è certo il caso del noto avvocato Giuseppe Lipera che non si rassegna all’inesorabile agonia del sistema giudiziario italiano, dando ufficialmente inizio ad una nuova “stagione” dell’avvocatura che sa di primavera. “Avvocatura & Futuro” la chiama, e vuole essere il primo “vento” da cui possa partire una spinta al cambiamento promossa soprattutto dalle giovani leve. In questa realtà, la personalità del Presidente Lipera calza a pennello, dal momento che sembra infischiarsene del tempo che passa, riuscendo a conservare sempre un’indole molto giovanile.
Quest’associazione vede il giovane legale accostato al futuro, ma l’attività forense è per sua natura e definizione cultura interdisciplinare che si estende ad una generalità di problematiche che affliggono la società, dentro e fuori le mura dei Palazzi di Giustizia.
Permane ancora quella primavera nella mente di Lipera, il sapore vincente che quelle sudatissime vittorie lasciavano nella bocca di chi senza tregua invocava la parola “progresso” nella Giustizia.
Parliamo di quella famosa battaglia dei giovani avvocati di allora, rectius “Procuratori Legali”, iniziata a Catania, quel famoso 26 ottobre 1984, nell’aula “Michele Papa” dell’allora Pretura Circondariale di Catania, che si concluse felicemente in meno di un anno, con l’aiuto del senatore avvocato Giuliano Vassalli, all’epoca Presidente della Commissione Giustizia del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati on. Nilde Iotti e tanti altri parlamentari che presero a cuore l’iniziativa. Fu così, che solo per merito di quel manipolo di giovani procuratori legali catanesi, che in Italia vennero equiparate le funzioni di Avvocato e di Procuratore Legale, grazie all’art. 4 della Legge 24 luglio 1985 n. 406, promulgata dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e controfirmata da Bettino Craxi, Presidente del Consiglio dei Ministri, vistata dal Guardasigilli Mino Martinazzoli.
Ebbene, è quel medesimo entusiasmo di allora che oggi deve tornare ad animare la neoassociazione “Avvocatura & Futuro”. E l’avvocato Lipera – al fianco della Vice Presidente avv. Lusyana Guccione – è pronto a trasmettere tutta la sua passione ed esperienza – già sorta sin dai tempi della sua presidenza in “Avvocatura & Progresso” – al servizio dei giovani professionisti per affrontare le complicate sfide odierne, stimolandoli a reagire all’attuale sfacelo e a creare nuove iniziative e proposte costruttive di modifica.
Cosa non funziona nell’attuale sistema giudiziario italiano?
Potremmo dire, senza scherzare, tutto. Sono innumerevoli le cause che costringono nell’impasse e nella confusione più smodata la Giustizia italiana. Il Tribunale di Catania, ad esempio, è diventato un colabrodo: corridoi e tavoli sono colmi di fascicoli processuali da quando l’ex Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha disposto la chiusura delle sedi giudiziarie secondarie. Tutti i processi sono confluiti in un via vai di aule confusionarie: la Giustizia, sia civile che penale, è paralizzata. I rinvii arrivano al 2020, e cosa ben più grave, nel trasferimento tra una sede e l’altra sono scomparsi molti atti processuali. Così il Tribunale si è trasformato in un immenso archivio accessibile a tutti dove viene costantemente violata la privacy di chi chiede giustizia.
“Avvocatura & Futuro” – che ha sede a Catania, in via Trieste 19 – rappresenta dunque un’importante occasione per mettere in risalto tutti questi “illegittimi impedimenti” che rendono estremamente farraginoso il corso della Giustizia. Coloro che volessero aderire o inviare segnalazioni e suggerimenti, potranno farlo scrivendo all’indirizzo e-mail “avvocaturaefuturo2017@gmail.com”.
Cosa ancor più gradita è partecipare all’appuntamento fissato per oggi 3 marzo, alle ore 15.00, all’hotel Excelsior Mercury, affinché si possa avere una prima cognizione, attivando, nel reciproco ascolto, quella seria discussione che serve per trovare la soluzione comune dal respiro nazionale, la migliore che si possa dare, contro la mala Giustizia.